Era il 2003 quando atterrai al Miami International Airport per la prima volta. Ero eccitato, non avevo mia visitato quella città, ed era la prima volta che mi avventuravo in un viaggio senza documentarmi prima…in compenso ero cresciuto guardando la serie televisiva di MIAMI VICE e al tempo forse credevo potesse bastare.
A breve, con l’estrema leggerezza di un giovane uomo di 28 anni scopri le mille facce di Miami, le spiagge bianche e sconfinate, il verde turchese dell’oceano, il calore e il colore delle persone di south beach, l’odore del rum e dei sigari cubani, il fascino delle donne dei white party al Delano sempre perfette, mai un capello fuori posto o un rossetto sbavato, le serate al the B.E.D., lo shopping al Bal Harbour, insomma ebbi tutto il meglio che Miami potesse offrirmi in quel momento e fu un mese indimenticabile.
Ci presi gusto e tornai…tornai…e ritornai nei mesi successivi, fino a quando Miami non aveva più segreti per me ed ero riuscito a vivere ogni aspetto della città.
Aprendo i cassetti della memoria ho cercato di ricreare le luci e i colori della città dove tutto è possibile, dove le ragazze, in spiaggia con i rollerblade colorati sorridono con occhi truccati di verde e di azzurro, che spesso fanno pendant con le allegre torri dei bagnini, dove nelle eleganti piscine degli hotel Art Dèco, si incontrano donne con costumi gioiello e un incarnato perfetto e scintillante anche a mezzogiorno, dove le labbra vanno idratate e protette dal sole, per non farsi mai trovare impreparate dal proprio destino, o per un romantico bacio al tramonto.